Quando si parla di lavoro e di sicurezza sul luogo di lavoro, spesso si pensa ai dispositivi di protezione da utilizzare, agli infortuni e alle varie malattie professionali, agli agenti atmosferici e inquinanti che influiscono sulla salute dei lavoratori che lavorano all’aperto: troppo poco spesso, però, si pensa che anche nei luoghi di lavoro al chiuso (come per esempio gli uffici, i bar, i ristoranti, le fabbriche e via dicendo) la qualità dell’aria possa essere davvero scarsa e inquinante e possa causare eventuali danni alla salute dei dipendenti.

Nei luoghi di lavoro al chiuso, infatti, c’è spesso un viavai di moltissime persone (per esempio, come dicevamo, nei bar e così via), siano essi clienti o siano essi dipendenti: per questo motivo e per preservare la salute di tutti, è necessario che la qualità dell’aria non sia né inquinata né scarsa, ma che permetta di entrare e di lavorare in un posto in cui l’aria sia pulita e salubre.

Nei prossimi paragrafi di questo articolo, ci dedicheremo alla comprensione di quali siano le sostanze responsabili dell’inquinamento dell’aria e cercheremo di capire quali possano essere le soluzione per rendere la qualità dell’aria migliore per chiunque sia costretto a respirarla.

Ma, prima di dedicarci a tutto questo, quali sono gli effetti e i rischi che corrono i dipendenti? Respirare aria contraddistinta da una bassa qualità può avere effetti sul livello della qualità del lavoro, la quale rischia di essere ridotta proprio a causa dell’aria viziata, che provocherebbe irritabilità, deconcentrazione e disagio generali. Inoltre, la scarsa qualità dell’aria può portare anche a più seri problemi di salute, tra cui abbiamo:

  • la tosse;
  • l’arrossamento e l’affaticamento degli occhi;
  • il mal di testa;
  • la sensazione di vertigine e di nausea.

Con il tempo, questi sintomi che potrebbero apparire come leggeri possono in realtà causare problemi di salute anche più gravi, come la diffusione di forme allergichedifficoltà al livello dell’apparato respiratorio.

Ecco perché è necessario garantire la salubrità dell’aria all’interno dei luoghi di lavoro al chiuso, iniziando con l’analisi di quelli che possono essere gli agenti inquinanti responsabili di una scarsa qualità dell’aria.

Inquinamento dell’aria: quali sono le sostanze responsabili di questo inquinamento

Erroneamente, spesso si è portati a pensare che l’inquinamento dell’aria nei luoghi di lavoro al chiuso derivi in gran parte dall’esterno, da cui entrano pollini, gas di scarico, anidride carbonica e via dicendo; in realtà, secondo i diversi studi condotti sul tema della sicurezza sul lavoro, molti degli agenti inquinanti che si trovano all’interno dei luoghi di lavoro al chiuso derivano proprio da fonti interne. Con fonti interne si intendono: gli occupanti, cioè le persone che frequentano abitualmente il posto; i materiali da costruzione; gli agenti micro-biologici.

Gli occupanti, come dicevamo, sono tutte le persone (e anche gli animali) che frequentano quel luogo di lavoro: più sono le persone presenti in quello stesso ambiente, più ci sarà la possibilità che la qualità dell’aria sia parecchio scarsa ed inquinata. Questo inquinamento è dovuto all’alta concentrazione di anidride carbonica e di contaminanti biologici, come per esempio la pelle, i capelli e le goccioline di saliva emesse durante i colpi di tosse o gli starnuti.

materiali da costruzione sono anch’essi inquinanti, in quanto c’è la possibilità che rilascino sostanze chimiche, come per esempio le vernici, i residui di prodotti per la pulizia o di prodotti derivanti dagli strumenti da lavoro (colle, solventi, stampanti e fotocopiatrici in funzione).

Gli agenti micro-biologici, in ultimo, sono rappresentati in larga parte dalle muffe, che si formano sulle superfici delle pareti a causa dell’umidità e della scarsa areazione dell’ambiente e che il più delle volte non sono nemmeno visibili, ma ugualmente pericolose.

Inquinamento dell’aria: quali sono le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria

Per apportare delle soluzioni che vadano a migliorare la qualità dell’aria, è necessario effettuare una seria valutazione dei rischi e, a seguito di questa, occorre procedere con lo studio e la progettazione dei piani generali di sicurezza.

Oltre a questo, è possibile seguire qualche accorgimento al fine di rendere o di mantenere l’aria sempre salubre all’interno del luogo di lavoro. Ecco quali sono questi semplici e piccoli accorgimenti.

  • Arieggiare gli ambienti più volte al giorno: la frequenza ideale sarebbe quella di aprire finestre e porte almeno dieci minuti ogni due ore, per contribuire al ricircolo dell’aria. Questa abitudine deve essere seguita a prescindere dalla stagione e, quindi, le finestre vanno aperte anche nelle giornate più fredde di inverno.
  • Abbassare il termostato di qualche grado: sempre nei mesi più freddi, è necessario abbassare il termostato di qualche grado, dal momento che all’interno degli ambienti molto caldi e molto umidi le muffe e i batteri hanno una maggiore capacità di proliferazione.
  • Sanificare gli ambienti: in ultimo, sanificare gli ambienti permette di eliminare definitivamente batteri, muffe e tutte le sostanze nocive presenti nell’aria. Per questo motivo, la sanificazione va eseguita con una certa frequenza e una certa periodicità.

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