La malattia professionale è una delle principali tematiche, per cui occorre definire un buono studio di prevenzione, per quanto riguarda l’importantissimo aspetto della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.

Per definire la malattia professionale, si può dire che quest’ultima è una patologia che nasce a causa dell’attività lavorativa, caratterizzata da una azione pressocché lenta, non violenta e non concentrata all’interno dell’organismo del lavoratore. In questo senso, interviene anche l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), che arricchisce la definizione della malattia professionale descrivendola come “”una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo””: in accordo a questa definizione, la malattia professionale manifesta in maniera piuttosto lenta i sintomi ed i segnali ad essa collegati e relativi.

Prima di procedere e prima di capire come è possibile ottenere una diagnosi di malattia professionale e come quest’ultima possa essere riconosciuta, anche al fine di ottenere una indennità, va specificato che la malattia professionale è molto diversa dalla più generica malattia, che non è collegata al proprio ambiente di lavoro; inoltre, la malattia professionale si distingue anche dall’infortunio, che è rappresentato da un evento traumatico verificatosi durante l’orario di lavoro e sul luogo di lavoro.

Fatte queste doverose premesse, possiamo immergerci più in profondità all’interno del mare magnum rappresentato dalla tematica della malattia professionale.

Come è possibile ottenere una diagnosi di malattia professionale

Ottenere una diagnosi di malattia professionale è un processo molto lento: questo aspetto, però, non deve destare stupore, dal momento che la stessa malattia professionale ha uno sviluppo molto lento nel corso del tempo e questo fa sì che sia molto difficile individuarla e identificarla. Questo sviluppo e, quindi, questi processo sono molto lenti a causa del fatto che, prima di manifestare eventuali sintomi legati alla malattia professionale, il lavoratore deve essere stato esposto per un lungo periodo di tempo ai vari fattori di rischio (che, per preservare il diritto alla sicurezza sul lavoro, andrebbero sempre prevenuti).

Per fornire un esempio che possa spiegare questo fattore, prendiamo in esame la silicosi, una malattia professionale legata ai polmoni, che si verifica nel momento in cui questi ultimi sono stati esposti a lungo al biossido di silicio. I primi sintomi legati a questa malattia, così come tutti quelli legati a qualunque altra malattia professionale, ci impiegano diverso tempo a rendersi visibili e, di conseguenza, identificabili.

Nel caso della silicosi e delle altre eventuali e possibili malattie professionali, non appena si avvistano i primi segnali e i primi sintomi, è il caso di rivolgersi al proprio medico di base o ad un Medico del Lavoro, che effettuerà tutte le necessarie visite mediche e i doverosi accertamenti medici, al fine di scongiurare l’ipotesi della malattia professionale o di confermarla.

Come è possibile ricevere il riconoscimento della malattia professionale e la relativa indennità

Una volta ricevuta la diagnosi di malattia professionale (per cui potrebbe essere anche necessaria la sorveglianza sanitaria), è il caso di capire come è possibile ricevere il riconoscimento di questa malattia: per farlo, occorre effettuare una denuncia di malattia professionale all’INAIL. Questa denuncia va fatta attraverso la presentazione di un modulo, che deve essere compilato da chi si occupa della diagnosi di malattia professionale e, quindi, dal Medico del Lavoro (o dal proprio medico di base).

Per la presentazione di questa denuncia, il medico ha cinque giorni di tempo a partire dal momento della effettiva diagnosi. La denuncia di malattia professionale, inoltre, deve presentare al suo interno:

  • i dati del lavoratore;
  • i dati dell’azienda;
  • il luogo di lavoro;
  • il settore di appartenenza;
  • la retribuzione del lavoratore;
  • il certificato medico, legato alla malattia sviluppata dal lavoratore, che deve essere descritta nei particolari.

Una volta ricevuta questa denuncia l’INAIL può:

  • rifiutare questa richiesta di riconoscimento di malattia professionale. In questo caso, il lavoratore ha diritto a presentare ricorso, che è a sue spese, entro tre anni;
  • accettare e riconoscere la malattia professionale. In questo caso, il lavoratore ha la possibilità di percepire una indennità.

Ma come funziona e in che cosa consiste l’indennità da malattia professionale? Innanzitutto, va detto che solo nel caso in cui la malattia professionale riscontrata impedisca al lavoratore di tornare a svolgere le sue mansioni, quest’ultimo ha il diritto di ricevere questa indennità. In questo caso, l’INAIL è tenuta a corrispondere al lavoratore un indennizzo, a partire dal quarto giorno successivo alla manifestazione della malattia, che consiste:

  • nel 60% della retribuzione completa del lavoratore per i primi novanta giorni;
  • nel 75% della retribuzione completa del lavoratore dal novantunesimo giorno e fino a completa guarigione.

A seconda della malattia professionale, inoltre, l’INAIL può anche decidere di pagare al lavoratore le cure ambulatoriali, la fornitura di eventuali protesi, di eventuali ortesi o di eventuali presidi, un assegno per l’assistenza personale continuativa e molto altro ancora.

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