La Certificazione ISO 14000 è un’attestazione rilasciata alle aziende che documenta l’aderenza delle stesse alle regolamentazioni sopranazionali UNI EN ISO 14000 le quali riportano in maniera analitica le direttive di gestione dell’influenza ambientale delle attività d’impresa.

Si tratta di norme di derivazione europea alle quali tutte le tipologie di aziende e società possono aderire su base intenzionale -dunque senza alcun obbligo- per commisurarsi con le disposizioni comunitarie e verificare lo stato di avanzamento delle proprie attività riconoscendo alla tematica del rispetto ambientale una priorità di rilievo.

Negli ultimi anni, l’Unione Europea, avvalendosi del proprio organo di Commissione, ha speso molte energie nella teorizzazione delle norme propedeutiche all’abbattimento delle conseguenze più negative sull’impatto ambientale da parte delle aziende e ha affiancato, alla certificazione ISO 14000, anche l’autenticazione EMAS la quale si basa sulle sue peculiari linee orientative.

La EMAS contempla anche l’obbligo di una trasparenza dovuta dalle imprese al proprio vero interlocutore principale, ovvero il pubblico, il quale dovrebbe essere tenuto a conoscenza del programma di gestione ambientale da parte della stessa.

Eppure le attività di un’azienda per far questo non possono prescindere innanzitutto dalla corretta valutazione delle valutazioni rischio sia per quanto concerne la sicurezza sul lavoro sia per quanto riguarda le eventuali problematiche di salute di chi vi opera all’interno in merito a eventuali emissioni tossiche non conformi a un concept di sostenibilità ambientale.

ISO 14000 e ambiente

ISO è un acronimo che intercetta terminologicamente l’Organizzazione Internazionale di Standardizzazione la quale identifica, con correlata numerologia, l‘ambito specialistico di regolamentazioni settoriali che rivolgono le proprie disposizioni su orientamenti relativi alla condizione ecologica delle imprese e al rispetto di quest’ultima nello svolgimento delle loro attività.

Scendendo nel particolare, ISO 14000 si rivela essere un nome collettivo che sottende la presenza di un macroinsieme di precetti -dall’ISO 14001 a seguire- che scandagliano i comportamenti che dovrebbero tenere insieme i cosiddetti SGA – ossia i Sistemi di Gestione Ambientale-.

Come abbiamo accennato poc’anzi le aziende possono conformarsi a tali regolamentazioni su base del tutto libera, a patto che si impegnino nel raggiungere i requisiti previsti e che si rivolgano ad organizzazioni convenzionate ufficialmente preposte, al conseguimento di questi ultimi, a rilasciare una certificazione 14000 valida come nel caso dell’azienda per la sicurezza sul lavoro Net Srl.

Potrebbe sembrare uno step qualitativo troppo alto che un’azienda, a primo impatto, potrebbe anche pesare di non potersi permettere con la conseguenza di preferire la direzione delle attribuzioni di priorità ad altri aspetti relativi alla gestione aziendale, eppure non è così: la ISO 14000 è un insieme di orientamenti fortemente inclusivo proprio perché nell’ormai meno recente 2015 la Commissione Europea si è impegnata nel raggiungimento di uno scopo più alto, mettendo a punto un piano normativo generale e valido su ampia scala che potesse permettere ad aziende pubbliche, private ed enti locali di potersi uniformare a tali inclinazioni nella maniera più accessibile.

In effetti, le norme ISO 14000 prevedono un programma specifico che sarà poi oggetto delle valutazioni impatto ambientale delle aziende investite dell’autorità di poter rilasciare il titolo adeguato all’azienda che lo ha richiesto.

Il programma ISO 14000

Il programma ISO 14000 prevede la presenza di quattro settori d’azione i quali, se intersecati nel modo corretto, possono permettere a un’azienda di aggiornarsi costantemente, mantenendo sempre la linea costante d’orizzonte di un’idea del rispetto ambientale ben più ampio.

Si tratta di molteplici tipologie di impresa, da quelle chimiche e elettroniche finanche a quelle di tipo nucleare: il programma rimane lo stesso e abbraccia più step consequenziali ai quali le aziende devono attenersi.

Il primo step riguarda la pianificazione delle attività rilevando gli aspetti potenzialmente nocivi di queste ultime nei confronti dell’ambiente per valutare pro, contro e ipotizzare anche possibili soluzioni in merito con conseguente elaborazione delle intenzioni che si proporrà l’azienda per diminuire le conseguenze dell’impatto ambientale scaturito.

A seguito della stesura degli obiettivi principali, si passa alla fase di concretizzazione per definire chi avrà i ruoli esecutivi per il raggiungimento di tali scopi, quali saranno nello specifico le attività da svolgere al fine di formare i dipendenti che lavorano all’interno dell’impresa secondo la medesima direzione e allo stesso tempo curare la divulgazione di essi attraverso la propria dichiarazione ambientale.

Al terzo gradino iniziano le attività di controllo e analisi per verificare, tramite attenti sistemi di osservazione costante quali sono gli iter che funzionano e quali no, cercando di aggiustare eventuali deficit e incentivare un miglioramento costante limando le imperfezioni e riducendo al minimo le attività carenti da cui non emerge alcun implemento valido che permetta di aderire ad una corretta politica di rispetto ambientale.

Infine, un’azienda deve collaudare le sue attività continuando ad agire in tal senso, garantendo un insieme di procedure pulite nel controllo dei vari aspetti delle proprie opzioni: dai corretti processi di smaltimento di determinati materiali fino al controllo delle emissioni nocive, comprendendo anche il trattamento perfezionato – o rettificato- di materiale dannoso e del riciclo di composti inquinanti.

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