La valutazione del rischio chimico nelle aziende è fondamentale in tutte le realtà d’impresa e dev’essere considerata come obbligo, soprattutto quando le aziende durante il loro lavoro o durante le fasi di produzione, devono utilizzare determinate sostanze per condurre le proprie attività.

Si tratta principalmente dell’utilizzo di agenti chimici pericolosi sia dal punto di vista chimico che tossicologico: all’interno di queste categorie infatti vengono inserite sostanze infiammabili, irritanti, corrosive, cancerogene ed esplosive che hanno un impatto negativo sulla salute dei lavoratori, soprattutto se esposti all’utilizzo di tali materiali senza gli opportuni sistemi di sicurezza.

Tali sostanze potrebbero avere anche un impatto ambientale molto forte, proprio per questo tra gli indici di valutazione vengono considerate anche le ripercussioni sull’ambiente nonché la stima delle eventuali emissioni in atmosfera a seguito del loro utilizzo.

In questo caso, ogni dirigente deve effettuare un’attenta analisi delle valutazioni per il rischio chimico nell’ottemperanza delle attività aziendali: per questo oggi realtà a Torino come Net Srl che si occupano di sicurezza e medicina del lavoro a Torino forniscono servizi di consulenza necessari a effettuare le valutazioni rischio sul lavoro Torino e ad aiutare i direttori responsabili a stilare il DVR il documento di valutazione di rischio a Torino al fine di dichiarare quali sono i possibili rischi che sussistono all’interno dell’azienda per la salute dei dipendenti nell’utilizzo di sostanze chimiche dannose.

La normativa vigente sulle valutazioni del rischio chimico

Le valutazioni del rischio chimico non possono prescindere dall’ottemperanza di alcune norme valutative di base che richiamano al rinvenimento di tutte le possibili categorie di pericolosità legate all’utilizzo di agenti chimici all’interno delle aziende, al fine di elaborare anche specifici programmi di prevenzione e per disporre l’utilizzo di mezzi di protezione adeguati.

All’interno della normativa vigente esiste uno specifico allegato che riporta tutti i valori limite di esposizione professionale e di esposizione di tipo biologico -per l’ambiente- rispetto alle sostanze pericolose, per fare in modo che le stime possano essere effettuate in base a dei valori certi che possano contribuire a proteggere la salute dei dipendenti durante il loro lavoro e per fare in modo che questi ultimi non subiscano dei danni significativi.

Le soglie di esposizione sono calcolate anche in base al tempo di esposizione alla sostanza: ogni distinta è calcolata in base ad un’esposizione a breve termine -15 minuti- o continuativa -sulle 8 ore- oppure valori non superabili neanche a seguito di un secondo.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di passare al vaglio la presenza degli agenti chimici all’interno della sua azienda tenendo in considerazione l’indice di pericolosità di questi ultimi anche in base alla scheda di sicurezza allegata in descrizione di uno specifico agente fisico presente non solo all’interno dei materiali che vengono prodotti ma anche di quelli che vengono forniti da ambienti esterni.

Sulle sostanze di tipologia intermedia, ossia quelle derivate dal lavoro dell’azienda e dalla possibile unione di più sostanze dannose, bisogna invece effettuare uno studio specifico caso per caso, e valutare quali sono i possibili rischi stilando una scheda di valutazione apposita.

Sono considerati, poi, il livello, il modo e le circostanze in cui viene svolto il lavoro durante l’esposizione di questi agenti per considerare, sempre più approfonditamente, tutti i parametri e le esposizioni di rischio: se il livello indica il grado di esposizione, il modo e le circostanze determinano la tipologia di quest’ultima in base all’utilizzo del prodotto, ad esempio se diluito in acqua o se vengono utilizzati strumenti di protezione e di sicurezza adeguati.

Altre procedure in merito alla valutazione del rischio chimico

La valutazione dei rischi mira a degli obiettivi di miglioramento dell’utilizzo delle sostanze dannose, considerando anche se le misure preventive di protezione utilizzate fino a quel momento all’interno dell’azienda siano state efficaci nel lungo termine e se val la pena modificare qualcosa in virtù di quanto emerso dalle ultime valutazioni.

Il DVR è un documento che va aggiornato regolarmente, anche in virtù dell’ingresso di nuove sostanze da utilizzare all’interno dell’azienda e del calcolo delle misure di protezione necessarie, soprattutto quelle più comunemente utilizzate, ossia i dispositivi di protezione individuale.

Per quanto concerne, invece, le valutazioni di rischio chimico in merito alla salute ambientale, ad essere soggetto di valutazione sarà l’aria circostante nella quale verrà stimata la quantità di agenti inquinati presenti a seguito del trattamento delle sostanze interessate.

Il datore di lavoro dunque non solo dovrà dichiarare quali sono i fattori di rischio legati all’utilizzo delle sostanze chimiche all’interno dell’azienda ma anche le misure che ha deciso di adottare specificamente all’interno dell’azienda includendo anche attività come la manutenzione del luogo di lavoro e la pulizia del contesto lavorativo per minimizzare i rischi dell’esposizione.

Quando si valuta il rischio bisogna infine analizzare anche le fasi di esposizione: alcune sostanze potrebbero avere un effetto sinergico ed esporre maggiormente i dipendenti a danni di una certa portata, rendendo sempre più debole la loro resistenza all’esposizione.

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