Quando si parla del contesto d’azienda, seguire le normative per l’impatto aziendale è un obbligo per tutte le realtà che operano all’interno dei settori di riferimento, e la quale attività, se non svolta seguendo determinate accortezze e alcuni valori di base sanciti dalla legge, potrebbe fare danno all’ambiente.
Oggi la questione aziendale legata ai comportamenti sostenibili viene sentita particolarmente non solo dalla comunità dei cittadini – in Italia e nel mondo- ma anche dai governi, i quali spesso emanano nuove normative ambientali che si ripercuotono nel lavoro delle aziende e alle quali queste devono conformarsi per continuare a svolgere le proprie attività.
Il rispetto e la conoscenza delle norme, dunque, diventa fondamentale per il lavoro d’azienda il quale potrebbe essere soggetto a pesanti sanzioni nel caso in cui non dovesse ottemperare alla legiferazione corrente.
Per questo numerose realtà nel panorama italiano sono in prima linea nel settore della consulenza anche per trattare la delicatezza di questa tematica e per vedere, caso per caso, come le aziende possono conformarsi alle leggi vigenti in tema di rispetto per l’ambiente.
A Torino, Net Srl, si occupa di consulenza per la sicurezza e medicina del lavoro a Torino, aiutando le realtà locali a effettuare le stime necessarie per la valutazione impatto ambientale Torino e offrendo consulenza ambientale rifiuti Torino.
Sostenibilità e aziende: le nuove leggi correnti
Oggi la sostenibilità aziendale ammette nuove norme di comportamento e di fare impresa per dare molta più sicurezza all’interno del settore e per responsabilizzare le attività affrontate nel rispetto della comunità -anche europea- e dell’ambiente.
Sono state previste, negli anni, nuove figure responsabili all’interno delle aziende, come il produttore dei rifiuti primo responsabile nella gestione dei rifiuti aziendali e del loro corretto smaltimento e il delegato ambientale, nonché tutto un sistema di Gestione Ambientale che si riferisce alle responsabilità conferite sul suddetto tema in merito all’attività dell’azienda e all’impatto ambientale da essa prodotto.
Recentemente è stata emanata la nuova direttiva CSRD di provenienza Europea, la quale ha visto la luce nel 2022 ma i quali obblighi si riverberano in molte aziende nel 2024 con le conseguenti modifiche aggiornate. La suddetta legge obbliga ogni realtà aziendale a mettere a disposizione del mercato -e dunque a dichiarare- informazioni circa l’impatto socio ambientale che le realtà imprenditoriali di grandi dimensioni hanno sull’ambiente.
Tale report assume una valenza fondamentale perché permette alle agenzie che si occupano del rating di fornire un punteggio all’azienda, e per determinare quale impatto la sua attività potrebbe avere nel lungo termine nei confronti dell’ambiente.
Nonostante ciò, la norma è stata significativamente rivista per la scarsa mole di dati riportati e la loro rispettiva mancanza di qualità nonché per le evidenti limitazioni nell’ambito di applicazione della stessa nel tempo: oggi anche le imprese più piccole -e non solo quelle più grandi e quotate- verranno considerate nell’obbligo di valutazione poiché le piccole e le medie imprese sono presenti a livello molto incisivo nel territorio dell’Unione Europea e conducono, nella maggior parte dei casi, le economie locali.
Da ora sarà presente un report precompilato e omogeneo che guiderà la potenzialità della rendicontazione che comprenderà anche la possibilità di individuare nuovi obiettivi per la sostenibilità e la possibilità di comparare in maniera significativa i dati ottenuti dalle diverse realtà.
Sostenibilità ambientale e nuove normative: uno sguardo al futuro
La responsabilità socio ambientale delle aziende viene considerata quanto mai fondamentale per assicurare la sostenibilità del futuro e per minimizzare gli effetti dell’impatto ambientale nel lungo termine.
Oggi gli obiettivi sono molti e si proiettano anche in larga scala considerando gli anni a venire, fino al 2030, data in cui si auspica una riduzione significativa delle emissioni in atmosfera e un minor coinvolgimento da parte delle aziende di grande e di piccola portata nella degenerazione delle condizioni ambientali.
Le aziende odierne sono tenute a riferirsi al modello ESG (Environmental – Social -Governance) per adoperarsi nel fornire un aiuto significativo nel rispetto dell’ambiente e a fornire obiettivi certi e calcolabili per ridurre l’impatto della propria attività.
La cultura ambientale cambia il volto delle attitudini aziendali e si basa sull’eticità del fare impresa: sono sempre di più le realtà che investono nella sostenibilità ambientale e gli incentivi che supportano gli obiettivi futuri, fornendo ad ogni contesto d’impresa la possibilità di progredire secondo le normative vigenti.
Gli investimenti vengono utilizzati principalmente per stabilire nuovi modi migliori di fare impresa, che mirano a migliorare l’efficienza energetica delle attività aziendali, all’adozione di pratiche migliori per la gestione dell’energia -si pensi di fatto all’attenzione per l’utilizzo delle fonti rinnovabili e sull’utilizzo di fonti energetiche alternative-.
Non manca poi la consapevolezza circa l’importanza di una formazione verticale che parta dai direttori e dai responsabili eletti per gestire il tema e le iniziative dell’azienda in merito alla sostenibilità ambientale che coinvolgano anche i dipendenti della realtà creando un sistema consapevole e integrato.
Gli investimenti basati sui criteri ESG mirano a migliorare non solo il microambiente aziendale, per quanto concerne la tipologia di sviluppo e dell’utilizzo di pratiche di produzione sostenibile, ma si orientano anche al benessere sociale e nella forza dell’etica aziendale.