Linee guida generali per preparare un piano di emergenza per il tuo ufficio

Preparare un piano di emergenza efficace per il tuo ufficio è estremamente importante per assicurare protezione e sicurezza ai tuoi dipendenti e per fare in modo che la tua attività continui a funzionare a pieno regime non solo in termini di produttività ma anche dal punto di vista della conformità di legge.

Sebbene sia auspicabile per tutti che non si verifichino in alcuna maniera degli eventi imprevisti, la legge italiana con il decreto legislativo 81/2008 ha stabilito delle regole fondamentali a cui tutte le aziende dono conformarsi per fare in modo che l’ambiente di lavoro risulti sicuri.

Avere un piano per la gestione delle emergenze, stilato appositamente dopo aver valutato le condizioni di rischio in base alle attività dell’azienda o dell’impresa, è il primo passo fondamentale per realizzare un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile: per questo in Italia, in città altamente industrializzate, imprenditoriali e aziendali come Torino, esistono realtà di consulenza che si occupano di sicurezza e medicina sul lavoro a Torino alle quali ci si può rivolgere per un sostegno mirato e concreto.

Valutare il rischio: elaborare un piano d’emergenza sicuro

Per preparare un piano di emergenza sicuro è necessario comprendere quali siano, in linea concreta, le tipologie di rischi che potrebbero verificarsi durante le attività all’interno della tua impresa o della tua azienda.

Stilare il documento di valutazioni rischio sul lavoro a Torino si rivela dunque propedeutico, in un secondo momento, ad elaborare un piano di protezione sicure e idoneo ai possibili pericoli.

Oggi vengono considerati vari fattori che potrebbero contribuire a creare un ambiente di lavoro esposto al pericolo: a parte i rischi legati all’imprevedibilità delle calamità naturali, l’utilizzo di sostanze tossiche, di attrezzi pesanti e pericolosi o essere esposti a radiazioni, potrebbe contribuire a rendere fatale l’attività per i dipendenti che non sono adeguatamente equipaggiati per farvi fronte.

Oggi esistono tantissimi software che ti aiutano a stilare dei piani operativi di sicurezza a Torino o per qualsiasi altra città: questi software di guidano nella compilazione in base ad alcune sezioni e a domande specifiche che ti permetteranno di stilare un documento a norma di legge; ovviamente, sarebbe meglio affidarsi ad un professionista del settore in maniera tale da evitare spiacevoli errori.

Dopo aver stilato il piano operativo di sicurezza della tua azienda, avrai avuto modo di elaborare, ad esempio, specifici percorsi di evacuazione in caso di incendio o di terremoto, avrai individuato i punti di raccolta idonei e avrai avuto modo di identificare tutti quei rischi correlati alle attività svolte da ogni singolo individuo che lavora per te.

Per fare in modo che tutto possa filare sempre liscio, assicurati anche di instaurare un’ottima dialettica con le autorità locali, includendo anche gli agenti di polizia o i vigili del fuoco: chiedi anche a questi ultimi un parere strategico che possa favorire un ambiente di protezione idoneo allo svolgimento delle attività lavorative della tua azienda.

Formazione e addestramento per i dipendenti: eseguire il piano d’emergenza

Un piano di emergenza non serve a nulla se rimane solo un documento ben redatto, per questo è essenziale che ogni dipendente venga formato e addestrato opportunamente per eseguirlo in maniera corretta proprio se dovesse verificarsi davvero un’emergenza.

Qui non si parla solo di istituire giornate propedeutiche a migliorare la risposta organizzativa dello staff e l’esecuzione attenta delle procedure di base: le esecuzioni pratiche di protezione devono essere calibrate anche a seconda delle attività singole e rischiose che ogni dipendente deve eseguire.

Per questo un’azienda che si rispetti avrà sempre la necessità di investire nella formazione continua dei dipendenti perché tutti siano in grado di reagire, per quanto possibile, i autonomia o mediante una risposta coordinata strategica e sicura: corsi di primo soccorso o di rianimazione cardiopolmonare fino alla capacità di condurre e di gestire mezzi pesanti, sono essenziali per la corretta formazione dei dipendenti.

Assicurati anche che il tuo ufficio o la tua impresa dispongano delle risorse necessarie per affrontare un’emergenza dai kit di pronto soccorso -compresi i defibrillatori e gli estintori in caso di incendio- agli strumenti di protezione personale che prevengano eventuali infortuni.

Inoltre, ricorda sempre che un piano di emergenza non è mai definitivo e che deve necessariamente essere aggiornato con cadenza regolare: le valutazioni dovrebbero essere annuali o semestrali ed essere sottoposte sempre a revisioni e controlli da parte delle autorità competenti.

Preparare un piano di emergenza per il tuo ufficio è una caparra da investire nella sicurezza e nel benessere dei propri dipendenti ed è anche un obbligo dal punto di vista legale: con un’accurata valutazione dei rischi, la creazione di procedure chiare per ogni attività che viene svolta all’interno del contesto lavorativo, la formazione del personale e l’aggiornamento regolare del documento, potrai contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro per evitare qualsiasi tipologia di incidente.

Formazione Aziendale: Corsi Essenziali per la Sicurezza sul Lavoro

La formazione aziendale è un presupposto obbligatorio: tutte le aziende nonché le grandi, le piccole e le medie imprese, devono assolvere all’obbligo delle formazione del personale e dei dipendenti in merito alle necessità di sicurezza sulla salute e sul lavoro.

Ovviamente gli obblighi non valgono per aziende a conduzione familiare senza dipendenti o per i lavoratori autonomi; la necessità di rispettare la legge scatta quando viene posto in essere un contratto di lavoro tra un’azienda e un dipendente al quale va assicurata tutela e protezione e al quale si deve una formazione aziendale specifica in merito alla sicurezza sul lavoro.

In virtù delle condizioni odierne, tutte le aziende del territorio italiano sono state tenute a conformarsi alle nuove leggi e a stabilire dei programmi di formazione specifici per la sicurezza e per la tutela dei dipendenti sia dal punto di vista della valutazione dei rischi correlati alle attività, sia dal punto di vista sanitario per il monitoraggio della salute.

Oggi sono molte, ad esempio, le aziende del torinese (e di altre zone italiane particolarmente attive dal punto di vista imprenditoriale ed economico) che richiedono a realtà di consulenza di sicurezza e medicina del lavoro a Torino di poter usufruire anche di corsi online di formazione sulla sicurezza per ottenere la certificazione di RSPP esterno a Torino ad esempio o per seguire corsi da dirigente aziendale o da datore di lavoro.

Ovviamente in questa grande mole di competenze da padroneggiare, per chi lavora in azienda esistono corsi obbligatori e corsi non obbligatori che variano in base ai campi di applicazione e al livello di specializzazione che si vuole raggiungere.

Corsi di formazione sulla sicurezza aziendale tra obblighi e competenze

Come già accennato, è necessario seguire dei corsi specifici per la sicurezza aziendale: alcuni di essi sono assolutamente obbligatori secondo direttive di legge.

In questo caso, è necessario tenere in considerazione il fatto che la maggior parte delle realtà che erogano tali servizi offrono la possibilità di partecipare ai corsi tramite piattaforme di streaming online, in sede, oppure si occupano di trattare temi specifici come i corsi sull’utilizzo sicuro delle attrezzature in base al campo di applicazione delle realtà aziendali.

I corsi obbligatori che devono essere necessariamente seguiti dall’organico di un’azienda sono:

  • RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)
  • formazione sul rischio specifico aziendale
  • prevenzione antincendio
  • prevenzione rischio elettrico
  • formazione HACCP
  • addetti alla gestione delle emergenze
  • addetti al primo soccorso
  • addetti antincendio
  • RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza)
  • corso per preposti

Per il resto dei corsi di formazione, dev’essere la stessa azienda a promuovere la formazione e l’acquisizione delle competenze necessarie da parte dei dipendenti per fare in modo che questi ultimi possano gestire le proprie mansioni preservando l’incolumità personale e quella degli altri.

Alcune imprese potrebbero prevedere infatti il trattamento di sostanze chimiche o tossiche o la gestione di mezzi pesanti: in ogni contesto, apprendere quali sono i rischi correlati e imparare ad utilizzare gli strumenti di protezione personale potrebbe essere essenziale.

Altre considerazioni in merito alla formazione aziendale obbligatoria

La formazione aziendale obbligatoria prevede delle attività formative destinate non solo ai datori di lavoro ma anche a tutti i dipendenti: ragione per cui ognuna di esse ha uno scopo ben preciso al fine di salvaguardare il benessere e la sicurezza di tutto l’ordito aziendale nello svolgimento delle procedure più a rischio e delle attività.

Le aziende che non si riveleranno conformi agli aggiornamenti relativi alla formazione, rischieranno la sospensione dell’attività o multe esose a seguito dei controlli periodici condotti dalle autorità.

Pertanto ogni azienda è tenuta a tenere aggiornati i propri dipendenti sulla formazione sia per quanto concerne i rischi generali sia per quanto concerne i rischi specifici.

La formazione sui rischi dev’essere calibrata in base alla loro intensità e all’indice di pericolosità il quale può essere basso, medio o alto a seconda delle attività che devono essere svolte sul luogo di lavoro.

Le modalità di apprendimento relative ai corsi di formazione per la sicurezza aziendale non solo mai statiche: è necessario ribadire infatti che le leggi relative alla tutela, alla sicurezza e alla salute sul lavoro vengono costantemente aggiornate in base a nuovi criteri di prevenzione; per questo è necessario che ogni lavoratore, datore di lavoro o esperto si mantenga sempre aggiornato partecipando ai corsi di aggiornamento previsti in itinere.

I corsi di formazione per la sicurezza aziendale non sono obbligatori solo ed esclusivamente dal punto di vista legale ma si rivelano essenziali anche dal punto di vista etico e sociale: ogni lavoratore, seguendo questi corsi, sarà in grado di ottenere le giuste competenze per svolgere il proprio lavoro in sicurezza e sarà autonomo nella gestione delle proprie mansioni.

L‘ambiente di lavoro, inoltre, sarà più sicuro, poiché ogni team avrà del personale preposto ad effettuare interventi di primo soccorso e a gestire le emergenze nell’interesse di tutto il comparto aziendale.

 

Mantenere la Salute in Azienda: Ruolo della Sorveglianza Sanitaria

La sorveglianza sanitaria assume un ruolo cardine per mantenere la salute dei lavoratori in azienda.

In generale, si fa riferimento ai casi specifici in cui le attività dell’azienda espongono i lavoratori a rischi di tipo fisico che potrebbero determinare patologie dannose per la salute.

L’obbligo della sorveglianza sanitaria in azienda, dunque, mira principalmente a tutelare i lavoratori e a monitorarne in maniera concreta e continuativa lo stato di salute, inserendo l’azienda all’interno del circuito aderente alle disposizioni di legge previste dal decreto legislativo 81/2008.

Nel caso specifico la sorveglianza sanitaria in azienda consiste nell’erogazione di una serie di servizi medici che hanno l’obiettivo di monitorare il benessere dei lavoratori anche in virtù delle tipologie di rischio alle quali sono quotidianamente esposti durante lo svolgimento delle loro attività.

In questo contesto specifico, sono molte le aziende e le imprese tenute a conformarsi alle disposizioni di legge, non solo per mantenere un ambiente lavorativo sano e sostenibile ma anche per non incorrere in pesanti sanzioni.

Per dare ausilio a queste realtà sono nati altrettanti addetti alla consulenza, soprattutto in città dinamiche industriali come Torino- che sono in grado di fornire specifiche utili e aiuti concreti per gestire insieme al datore di lavoro, ad esempio, tutti gli aspetti per la gestione della sicurezza e medicina del lavoro a Torino e per ottenere costante ausilio di sorveglianza sanitaria a Torino e per predisporre ogni visita medica di lavoro a Torino per tutti i dipendenti.

Secondo le disposizioni di legge, per il lavoratore richiedere una visita medica o di sottoporsi ad ulteriori accertamenti è un diritto e deve essergli riconosciuto al fine di garantirgli la miglior protezione possibile.

La sorveglianza sanitaria ha il duplice compito di garantire non solo il benessere dei lavoratori nel tempo ma per assicurare le migliori funzioni dell’impresa, la quale potrà sempre contare su personale in salute e idoneo a svolgere le proprie mansioni.

Sorveglianza sanitaria e aziende: ruoli ed erogazione del servizio

Ogni azienda dunque ha l’obbligo di assicurare servizi di sorveglianza sanitaria soprattutto quando emergono delle specifiche determinazioni di pericolo all’interno del documento di valutazione dei rischi, nel quale dovrebbero essere segnalati i pericoli correlati e le percentuali di possibilità di danno ai lavoratori in base alle attività che vengono svolte da loro quotidianamente.

La sorveglianza sanitaria in azienda è dunque un servizio opportunamente regolamentato: la responsabilità della sua erogazione ricade sul datore di lavoro, il quale deve necessariamente nominare la figura del medico competente dell’azienda il quale deve avere determinati requisiti.

Il medico competente, infatti, è un punto di riferimento altamente specializzato sulle materie del lavoro, e deve dimostrare di aver seguito un percorso di formazione che comprenda:

  • medicina del lavoro
  • medicina preventiva dei lavoratori
  • essere iscritto all’albo dei medici competenti

Il medico competente deve avere assumere anche una certa logica organizzativa nell’erogazione del servizio di sorveglianza sanitaria: se inizialmente è tenuto a conoscere al meglio l’azienda, compresi i rischi ai quali vengono esposti giornalmente i dipendenti, in seconda istanza dovrà effettuare le visite necessarie, gli accertamenti e prescrivere esami e terapie idonee al trattamento di eventuali malesseri.

Altre considerazioni in merito all’importanza della sorveglianza sanitaria sul lavoro

Il medico competente ha l’obbligo di informare il datore di lavoro sullo svolgimento della fase di verifica e di accertamento delle condizioni di salute del personale e deve collaborare con quest’ultimo per fare in modo che vengano adottate, eventualmente, nuove misure preventive per diminuire la percentuale di rischio legato alle attività.

Al termine del processo periodico di sorveglianza sanitaria, il medico competente ha l’obbligo di stilare un parere relativo all’idoneità del lavoratore: in tal senso, il rappresentate sanitario ha il compito di determinare se il lavoratore è ancora in grado di svolgere le proprie mansioni senza impedimenti dal punto di vista della salute minimizzando anche il rischio che eventuali ruoli particolari non vengano svolti sempre in sicurezza e con prontezza sia fisica che mentale.

Le visite mediche possono essere sia preventive che periodiche: nel primo caso le visite vengono svolte prima di un’eventuale assunzione o prima dello svolgimento di una nuova attività potenzialmente a rischio, in maniera tale da permettere una selezione più accurata del personale idoneo a svolgere una determinata mansione; nel secondo caso, invece, le visite mediche servono al monitoraggio annuale delle condizioni di salute dei dipendenti.

Altre visite mediche che possono essere disposte sono:

  • monitoraggi in itinere richiesti dai dipendenti
  • sorveglianza sanitaria di fine lavoro
  • accertamento sanitario a seguito di prolungate assenze
  • accertamento sanitario a seguito di un infortunio sul lavoro

Le visite mediche disposte dall’attività di sorveglianza sanitaria in azienda sono perfettamente calibrate in base all’esposizione del rischio e alla mansione da svolgere caso per caso: a parte i vari accertamenti e i monitoraggi che vengono effettuati di routine sul soggetto lavoratore, possono essere prescritti accertamenti ed esami specifici che servono a valutare la lucidità del dipendente e le sue prestazioni al fine da tutelare previamente la sua salute e la sua incolumità in previsione dello svolgimento di un lavoro.

 

Valutare e Gestire il Rischio: Innovazioni nei Piani Operativi di Sicurezza

Quando si tratta di sicurezza sul lavoro, l’attività di valutare e gestire il rischio presso la sede lavorativa e in osservanza dei compiti che vengono svolti, non solo è obbligatoria ma è anche importante al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità dei dipendenti.

Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, la responsabilità di valutare e di gestire il rischio ricade principalmente sul datore di lavoro e sulle figure che egli nominerà; quest’ultimo infatti ha anche il compito di nominare un’altra figura specializzata che può far parte del proprio organico o può essere un consulente esterno che lo aiuti ad applicare le regole di sicurezza stabilite.

Questo specialista è l’RSPP, ovvero il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione il quale deve necessariamente lavorare insieme ad un’altra figura essenziale, ossia il medico competente con il quale dovrà stilare il documento di valutazione dei rischi relativo alle attività aziendali.

Per aiutare i contesti lavorativi più disparati a conformarsi a tali principi di applicazione, sono nate varie realtà di consulenza nelle principali realtà italiane più dinamiche e industrializzate: è il caso di Net Srl, che si occupa di sicurezza e medicina del lavoro a Torino fornendo un prezioso ausilio ai responsabili di imprese e aziende che hanno il compito di stilare non solo il Documento Valutazione Rischi a Torino ma di elaborare anche i piani operativi di sicurezza a Torino.

I piani operativi di sicurezza sono fondamentali: all’interno di questi documenti vengo stabilite tutte le regole di sicurezza e di comportamento da tenere durante lo svolgimento di attività presso cantieri esterni, comprese tutte le strategie per mantenere incolumi lavoratori e dipendenti.

Rischio: dalla valutazione alla gestione con i POS

La valutazione dei rischi è un iter analitico in cui vengono poste al vaglio tutte le attività di un’azienda secondo un’ottica di prevenzione e di protezione in merito a tutti i pericoli ad esse correlati, così da ridurre i pretesti di rischio durante lo svolgimento delle attività.

A seguito di questa analisi pratica e approfondita viene stilato, per l’appunto, il documento di valutazione dei rischi, all’interno del quale vengono riportati i dati emersi che serviranno per gestire al meglio le contromisure necessarie a minimizzare i rischi per la salute e per la sicurezza.

I dati minimi che devono essere inseriti all’interno di un DVR sono:

  • dati aziendali
  • dati del personale dell’azienda
  • dati dei preposti
  • dati sui mezzi e sulle attrezzature
  • dati sui prodotti chimici eventualmente utilizzati
  • tipologie di impianti utilizzati
  • ecc.

Da questi dati emergono i rischi correlati i quali sono determinanti per acquisire il giusto quadro di rischio, per scegliere i migliori strumenti di protezione e per stabilire i comportamenti sicuri e preventivi da assumere durante lo svolgimento delle attività.

Inoltre, il documento di valutazione dei rischi deve anche contenere un programma futuro per il mantenimento della sicurezza, per fare in modo che quest’ultima venga preservata nel tempo, e dev’essere opportunamente aggiornato su base periodica o in caso di modifica delle attività aziendali.

Stabilire le probabilità che un evento potenzialmente dannoso porti ad un danno effettivo del lavoratore è essenziale per assicurare le giuste protezioni: in questo modo non solo l’azienda lavorerà conformemente agli obblighi di legge, ma assicurerà ai suoi lavoratori un ambiente sostenibile e sicuro.

Valutazione dei rischi e piani operativi di sicurezza: innovazioni e specifiche

I piani operativi di sicurezza, dunque, sono l’esplicazione pratica di tutte le contromisure specifiche da attuare in base alle valutazioni di rischio emerse dall’analisi delle attività dell’azienda.

Da questo punto di vista, il POS è uno strumento pratico e concreto che deve avere determinate caratteristiche, ma non può essere considerato ufficiale se prima non verrà nominata la squadra di sicurezza che riesca ad ottemperare agli obblighi specifici per il raggiungimento delle misure di prevenzione e di protezione.

I documenti necessari per stilare un piano operativo di sicurezza si devono riferire principalmente alle specifiche dell’opera che dovrà essere effettuata e ai dati dell’azienda; inoltre all’interno del POS dovrà essere inserito anche il documento di valutazione dei rischi in base ai quali verranno scelte tutte le contromisure adeguate.

Nei casi specifici anche il piano operativo di sicurezza dev’essere aggiornato in base alle modifiche sui lavori e dev’essere redatto secondo una concezione non statica e dinamica; inoltre è soggetto ad approvazione poiché dev’essere estremamente specifico in base al caso contestuale.

Attualmente non ci sono particolari innovazioni in merito alla stesura dei piani operativi ufficiali, ad eccezione del fatto che ormai le procedure di elaborazione, redazione e trasmissione sono tutte digitalizzate.

La mancanza di un piano operativo di sicurezza potrebbe portare alla sospensione immediata dell’azienda o dell’attività che si intende iniziare: questa viene considerata come una grande mancanza poiché il POS gioca un ruolo fondamentale nel coordinamento dei comportamenti sicuri e nella gestione dell’utilizzo dei sistemi di protezione adeguati ad ogni attività che viene svolta dall’azienda o dall’impresa in cantiere.

L’Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla Sicurezza sul Lavoro

L’intelligenza artificiale è sempre più presente nella nostra quotidianità ed è necessario conoscere tutti i suoi vantaggi e svantaggi legati al suo utilizzo nei contesti della sicurezza sul lavoro per gestirla al meglio e per avvalersene in maniera efficiente in vista dell’utilizzo di tecnologie che si stanno sperimentando.

Oggi l’intelligenza artificiale, sappiamo bene, che ha il compito di emulare i sistemi cognitivi umani, garantendo numerosi vantaggi in molti campi delle nostre attività anche sul lavoro: oggi l’intelligenza artificiale e la robotica si basano sull’utilizzo di sistemi volti all’auto-apprendimento delle azioni dell’uomo e a saperle utilizzare in maniera pertinente in base all’ambito di riferimento a cui sono destinate.

L’intelligenza artificiale, infatti, trova un ambito di applicazione anche all’interno dei contesti lavorativi e viene sfruttata per incrementare gli indici di sicurezza del contesto di riferimento per la salvaguardia dell’ambiente di lavoro e dei suoi dipendenti.

In questo caso l’AI è in grado di comprendere e di valutare i fattori di rischio presenti sul luogo di lavoro fornendo un valido contributo ad aziende e imprese: il suo utilizzo, ovviamente, verrà regolamentato e troverà spazio all’interno di una normativa sicura e coerente.

In merito a questo argomento, aziende che operano nella consulenza per gli ambienti di lavoro in contesti densamente industriali, come il torinese, si occupano di offrire sostegno in merito alla gestione delle attività volte alla salvaguardia di tutti quei fattori che permettano di creare un ambiente sostenibile per gestire al meglio la medicina e la sicurezza sul lavoro a Torino.

Un’azienda, inoltre, per essere al passo coi tempi dovrà necessariamente informarsi sulle nuove leggi vigenti, come la nuova legge patente a crediti e rendersi sempre al pari con la sorveglianza sanitaria a Torino, accogliendo, quando sarà necessario, anche l’utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza del contesto lavorativo su questi specifici ambiti di applicazione.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la sicurezza aziendale e degli ambienti di lavoro

L’intelligenza artificiale sarà capace di accogliere all’interno dei propri sistemi un’infinita quantità di dati dell’azienda e sarà capace di fornire dei consigli di correzione in merito alla gestione dei processi aziendali e della sicurezza degli ambienti di lavoro, fornendo un valido contributo sul lungo termine.

I dati verranno analizzati fornendo report a supporto dei direttori aziendali e forniranno spunti di correzione in base alla rilevazione di eventuali elementi di rischio; questo si rivela particolarmente utile per la gestione della sicurezza aziendale anche in ottemperanza del decreto 81/2008 secondo cui è necessario stilare sempre degli aggiornamenti precipui a tenere in considerazione nel tempo eventuali nuovi fattori di rischio dei lavoratori -anche dal punto di vista della salute- e a introdurre, così, nuovi sistemi di salvaguardia e di protezione.

L’intelligenza artificiale può contribuire alla salvaguardia dei luoghi di lavoro sfruttando le intelligenze umanoidi e robotiche in grado di rilevare particolari situazioni di emergenza aumentando anche l’accessibilità ai luoghi di lavoro ai soggetti fragili e che necessitano di ausilio.

I robot, inoltre, sono in grado di attuare un’osservazione costante sullo stato di salute dei lavoratori tenendo in considerazione anche i fattori di rischio a cui sono esposti che possono andare dallo stress psicologico correlato all’esposizione con sostanze tossiche e potenzialmente nocive per l’uomo, snellendo anche l’iter della sorveglianza sanitaria dei dipendenti e segnalando particolari situazioni di disagio.

I rischi associati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno dei luoghi di lavoro per la sicurezza aziendale

Oggi, ancora, le nostre conoscenze non ci permettono di fare una stima certa sui rischi associati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno dei luoghi di lavoro per la sicurezza aziendale: non esiste una giurisdizione regolamentata e molti studi sono ancora in fase di sperimentazione e di rodaggio.

Ciò che è certo è che ovviamente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno dei luoghi di lavoro può generare dei dubbi non solo pratici e teorici, ma anche strumentali ed etici.

Il rischio principale potrebbe essere quello di provocare uno squilibrio in merito alle assunzioni e alle mansioni svolte dai professionisti di settore: è possibile infatti che l’intelligenza artificiale possa sopperire ad alcune funzioni dei dipendenti e che questi ultimi vengano demansionati o licenziati in base al contesto lavorativo e alle mansioni di cui si occupano, ottenendo ovviamente un minor salario per lo svolgimento del proprio lavoro.

Un altro rischio possibile riguarda le nuove regolamentazioni e la formazione che sarà necessaria per conoscere a fondo i nuovi sistemi i intelligenza artificiale e per saperli utilizzare al meglio all’interno dei luoghi di lavoro: da questo punto di vista è probabile infatti che le aziende dovranno cambiare volto e formare opportunamente ogni dipendente con corsi specifici che mirano a renderli autonomi nell’utilizzo consapevole dell’AI.

In ogni caso, altri rischi potrebbero essere associati all’effettivo contributo in merito alla salvaguardia dei luoghi di lavoro: i vantaggi potenziali sono comunque altissimi ed è necessario che le aziende siano sempre opportunamente informate in merito ad ulteriori sviluppi di questi strumenti come i “cobot“, in grado di aiutare i dipendenti in occasioni particolarmente pericolose come i lavori in sospensione, su cavalcavie, o aiutare in caso di incendio.

La Formazione Antincendio per Dipendenti: Importanza e Metodologie Efficaci

Investire sulla formazione antincendio è fondamentale per fare in modo che il rischio degli infortuni venga minimizzato: far sì che tutti i dipendenti siano consapevoli dei pericoli ai quali sono esposti e che siano sensibilizzati sui comportamenti da assumere in caso di rischio è essenziale per evitare incidenti e soprattutto per preservare la loro sicurezza.

L’incendio viene provocato quando dei materiali combustibili all’interno dell’azienda o dell’impresa, o ancora del cantiere, i quali subiscono ossidazione a causa di molteplici cause e iniziano a produrre fiamme e fumo, elementi fatali per la salute dell’uomo i quali potrebbero anche provocare delle lesioni o dei disturbi permanenti fisici sul lungo termine.

Fare in modo che ogni dipendente possa prendere parte a dei corsi di formazione potrebbe contribuire ad accrescere le probabilità di rischio zero per gli infortuni, permettendo ad ogni lavoratore di acquisire le conoscenze necessarie per proteggersi, per fronteggiare le emergenze e ancora per riuscire ad utilizzare in maniera ottimale gli strumenti di sicurezza per la protezione personale in maniera efficace ed efficiente.

Oggi esistono realtà propedeutiche a fornire consulenze di sicurezza e a gestire al meglio la formazione dei dipendenti delle realtà aziendali o imprenditoriali per fare in modo che venga fatta una sensibilizzazione concreta sui fattori di rischio, sulle possibili ripercussioni in caso di incendio e su come fronteggiare qualsiasi emergenza associata.

In Piemonte, una delle realtà torinesi di riferimento per la consulenza aziendale e imprenditoriale in merito alla medicina e sicurezza sul lavoro Torino è Net Srl, la quale si occupa di gestire i piani operativi di sicurezza Torino e di stilare previamente i piani generali di sicurezza Torino per tutte quelle realtà che operano quotidianamente su attività esposte a molteplici rischi sul lavoro.

Investire sulla formazione garantita da queste realtà, soprattutto quando si parla di una preparazione mirata alla gestione degli incendi, è necessario per agire sempre in sicurezza e per rendere consapevoli i dipendenti di tutti i comportamenti sicuri e intelligenti da attuare per aver salva la vita in caso di rischio estremo.

L’importanza di un corso antincendio per i dipendenti

I corsi antincendio per i dipendenti sono molto importanti per fare in modo che tutti siano in grado di attuare i comportamenti migliori per agire in sicurezza: tali corsi prevedono non solo le definizioni generali che diano corrette indicazioni teoriche su cosa sia un incendio e su cosa sia, di fatto, la combustione, ma scendono nel particolare presentando le caratteristiche chimiche del fuoco per permettere loro di essere perfettamente coscienti sull’entità del fenomeno.

I corsi infatti presentano anche la teoria che riguarda la temperatura dell’infiammabilità, i suoi limiti di volume, l’indice percentuale relativo alla possibilità di esplosione in base al materiale che brucia, facendo dunque un’opportuna differenziazione tra sostanze solide, liquide o gassose.

Le reazioni chimiche di combustione sono fondamentali da conoscere per sapere preventivamente, in base al materiale coinvolto, come gestire la fiamma in base alla sua pericolosità e alla porosità dei materiali e in base alle categorie di riferimento agli indici di rischio correlato.

Infine, i corsi di formazione antincendio prevedono anche un’opportuna preparazione sulla conoscenza delle sostanze estinguenti da poter utilizzare all’interno del luogo di lavoro per gestire le fiamme o per spegnerle del tutto mettendo in sicurezza il contesto: tra le sostanze più comunemente utilizzate sono presenti l’acqua, le schiume contenute all’interno degli estintori, ed alcuni gas -a patto che non siano pericolosi per l’ambiente-.

Effetti degli incendi sull’uomo e metodologie di prevenzione associate sul lavoro

Quando è necessario fronteggiare un’emergenza correlata al rischio incendio è necessario fare attenzione alle situazioni di pericolo ad esso associato: per questo i corsi di formazione analizzano anche gli indici di rischio e le ripercussioni associate che possano danneggiare la salute dell’uomo quando non ha ripercussioni fatali.

Si pensi infatti alle esalazioni di monossido di carbonio, particolarmente dannose per il nostro organismo, di anidride carbonica, di acido cianidrico e di molte altre sostanze particolarmente asfissianti che riducono la percentuale di ossigeno presente nell’aria.

Le metodologie di prevenzione degli incendi sul lavoro mirano, ovviamente, ad adottare tutte quelle misure di sicurezza volte a salvaguardare la salute e l’incolumità dei dipendenti che sono quotidianamente esposti al rischio incendio durante lo svolgimento delle proprie mansioni ma anche in virtù di una tutela ambientale che possa salvaguardare il contesto circostante.

Quando si parla di misure preventive, ognuna di esse è importante, ed è necessario che ogni dipendente le conosca per assumere dei comportamenti di sicurezza che li rendano autonomi e consapevoli.

In ogni caso, le misure di prevenzione da adottare per ridurre il rischio di infortuni, sono rivolte alle aziende e ai direttori di impresa i quali devono assumersi la responsabilità di predisporre impianti elettrici a norma nella struttura, di utilizzare per quanto possibile materiali non combustibili e anti-scintilla, di assicurare la ventilazione dei locali e di predisporre ogni strumento di sicurezza necessario sia per la protezione personale dei dipendenti sia per l’edificio in cui si opera, contrassegnando ogni punto di riferimento con una segnaletica adeguata e a norma.

Gestione del Rischio Elettrico in Azienda: Metodi di Prevenzione e Intervento

Il rischio elettrico in azienda in base alle attività condotte dall’ambiente di lavoro deve essere opportunamente valutato e riportato all’interno del Documento della Valutazione del Rischio sul lavoro secondo le norme previste dal decreto legislativo 81/2008 che regola la sicurezza sul lavoro.

Oggi è possibile valutare i rischi singolarmente in base all’aiuto di opportuni software che aiutano le aziende a quantificare chiaramente le possibilità di pericolo correlate alle varie mansioni che vengono svolte all’interno del luogo di lavoro.

Tra i pericoli più comuni, dunque, che è obbligatorio valutare nei suoi indici di rischio, ci sono quelli elettrici: il rischio elettrico sul luogo di lavoro dev’essere valutato non solo in base alle norme vigenti dichiarate all’interno del decreto legislativo 81/2008 ma anche in base alle disposizioni emanate dall’INAIL, ossia l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.

Oggi per valutare correttamente i rischi sul lavoro, compresi quelli relativi ai pericoli elettrici ai quali i lavoratori sono sottoposti quotidianamente in azienda, esistono molte realtà di consulenza per aziende e imprese, che aiutano direttori e preposti ad avere una visione chiara di quali sono tutti i passaggi necessari per effettuare una valutazione corretta e sicura.

Nel torinese, una realtà come Net Srl che si occupa di fornire consulenza per la sicurezza sul lavoro a Torino, si occupa di garantire un supporto teorico e pratico per ogni realtà lavorativa al fine di redigere un documento valutazione rischi Torino corretto o per garantire e organizzare un supporto sindacale per la sicurezza sul lavoro a Torino per fare in modo che ogni dipendente possa ricevere le tutele adeguate.

Per fare in modo che ogni lavoratore sia consapevole dei rischi che corre dal punto di vista dei possibili infortuni elettrici e per fa sì che vengano prese in considerazione le misure di sicurezza adeguate ai casi di specie, ogni realtà lavorativa deve essere in grado di dichiarare i possibili fattori di rischio legati alla propria attività.

Cos’è il rischio elettrico e come valutarlo per la sicurezza sul lavoro in azienda

Il rischio elettrico mira a valutare le probabilità di incidente sui luoghi di lavoro legati all’esposizione ad eventuali shock di tipo elettrico e da lesioni associate, le quali possono essere più o meno gravi -o anche fatali- in base non solo alla frequenza di esposizione a questi ultimi ma anche in base alla tipologia di attività che viene svolta all’interno di un’azienda.

Il rischio elettrico mira a correlare l’indice di pericolo associato all’interno di settori singoli d’azione: ad esempio, è possibile valutarlo in base alle mansioni che vengono svolte in azienda, all’ambiente circostante, e in via generale indicando i livelli di esposizione di rischio e le probabilità in base alle tipologie di esposizione dirette o indirette.

In base alle dichiarazioni proposte dall’INAIL invece, ogni azienda deve segnalare il suo settore di riferimento e in base a quest’ultimo verranno esposti gli indici di rischio correlati -compresi anche quelli relativi ai possibili incendi ed esplosioni- e dichiarando se gli impianti elettrici sono a norma.

Al termine dalla valutazione di rischio associata all’esposizione elettrica, il secondo step prevede di stabilire anche le regole di prevenzione necessarie al fine da migliorare i comportamenti dei dipendenti e per permettere loro di agire in assoluta sicurezza evitando gli infortuni.

Misure di prevenzione per il rischio elettrico e per la sicurezza dei lavoratori

Le misure di prevenzione per il rischio elettrico per la sicurezza dei lavoratori non possono non prevedere un’istruzione ferrea e formativa dei dipendenti in merito ai comportamenti sicuri da adottare in ottemperanza di ogni mansione e soprattutto in merito all’utilizzo delle misure protettive per la sicurezza personale e sull’addestramento dei dipendenti sul loro utilizzo.

La cosa più importante, dopo aver raggiunto la corretta valutazione dell’indice di rischio associato alle attività dell’azienda, è quella di verificare anche l’idoneità dei macchinari e degli strumenti utilizzati per lo svolgimento di ogni mansione -le quali comprendono anche delle attività di controllo dei macchinari e della loro manutenzione-; anche gli strumenti adibiti alla protezione e alla sicurezza dei lavoratori devono essere sempre conforme ai dettami di legge e devono essere controllati periodicamente e contrassegnati con le certificazioni adeguate.

Il rischio elettrico è da attenzionare valutando ogni probabilità in base alle tipologie di incidente che possono verificarsi tra contatti diretti e contatti indiretti: se nel primo caso, infatti, viene toccato direttamente un sistema cablato in tensione -magari danneggiato-; nel secondo caso, quando si tocca uno strumento in contatto con la corrente elettrica.

I rischi a cui sono esposti i lavoratori sono potenzialmente fatali e lesivi; i lavoratori potrebbero contrarre e sperimentate effetti di fibrillazione ventricolare, lesioni da ustioni, tetanizzazione o arresto totale della respirazione: per questo è necessario che ogni realtà imprenditoriale o aziendale faccia obbligatoriamente le valutazioni di rischio associato all’utilizzo della strumentazione elettrica all’interno dei luoghi di lavoro e che vengano adottate misure preventive di protezione e di monitoraggio al fine di minimizzare il rischio di infortunio.

Integrazione della Sicurezza e Salute sul Lavoro nelle PMI

La sicurezza e la salute sul lavoro è un aspetto fondamentale da attenzionare anche per le piccole e medie imprese (PMI) le quali giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’economia all’interno del panorama nazionale italiano e in quello della Comunità Europea.

Il settore terziario è molto importante e gioca un ruolo cardine: le attività di impresa vedono impegnato, ogni giorno, un gran numero di dipendenti e, in virtù di questo, ogni piccola e media impresa è tenuta a rendersi conforme ai dettami legislativi imposti sia a livello europeo che nazionale, nella salvaguardia della sicurezza e della salute non solo per tutti coloro che vi operano all’interno, ma anche per minimizzare gli effetti dell’impatto ambientale.

Per il conseguimento dei requisiti necessari per garantire sicurezza e salute sul lavoro è necessario applicare delle misure preventive precipue a rendere i datori di lavoro e i dipendenti informati sulla normativa di base e sulle norme generali e specifiche da seguire per adempiere a tale assunto.

Per questo realtà specializzate nel panorama italiano come Net Srl sul versante torinese, si prestano a offrire consulenze mirate. Net Srl, in quanto agenzia sicurezza sul lavoro a Torino, coadiuva l’operato delle PMI fornendo ausilio nell’elaborazione dei piani generali sicurezza Torino e forniscono conoscenze strumentali e concrete per gestire la sorveglianza sanitaria a Torino per tutti i dipendenti.

Con il Decreto Legge 48 del 2023 sono state emanate direttive recenti in merito al mantenimento della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro anche nelle PMI, distinguendo particolari obblighi e doveri per le realtà di riferimento.

Le novità recenti in merito alla salute e alla sicurezza sul lavoro

Il Decreto Legge 48 del 2023 ha apportato delle modifiche in merito all’attrezzatura di protezione personale dei dipendenti durante lo svolgimento delle proprie mansioni, nonché alcune novità sull’operato del medico competente che si occupa della sorveglianza sanitaria di ognuno di loro, per garantire sistemi di sicurezza aggiuntivi ed una salvaguardia più attenta dell loro stato di salute.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare un medico competente, infatti, soprattutto nei casi in cui le mansioni dei lavoratori siano esposte ad un certo indice di rischio -si pensi all’esposizione di sostanze nocive o di attività a rischio nei cantieri-, non solo in linea preventiva, ma anche in itinere, nella possibilità dell’insorgenza di nuovi rischi come l’esposizione a radiazioni ottiche artificiali e a sostanze radioattive generali o con rischio specifico.

Il medico competente ha l’obbligo di elaborare una cartella sanitaria per ogni dipendente la quale è comunque sottoposta a segreto professionale ed è finalizzata solo ed esclusivamente a segnalare al datore di lavoro l’effettiva idoneità del lavoratore nell’ottemperanza delle sue mansioni in virtù del suo stato di salute.

Tale figura professionale nell’ambito sanitario può anche sensibilizzare il corpo dei dipendenti per renderli edotti sui rischi che corrono e sulle misure che possono tenere in considerazione per la salvaguardia della propria salute.

Il Decreto Legge 48 del 2023 apporta delle modifiche anche in merito all’utilizzo delle attrezzature di sicurezza per la salvaguardia personale, non solo per le PMI ma anche per i lavoratori singoli e privati che erogano un servizio a rischio. Dunque vige l’obbligo di utilizzare sempre l’attrezzatura di sicurezza prevista per la propria mansione nonché l’esposizione del tesserino ufficiale del lavoratore.

Questa modifica mira alla salvaguardia del lavoratore anche durante l’erogazione di servizi considerati meno complessi come eventuali riparazioni, manutenzioni e pulizia dei macchinari e per i quali sussistono comunque fattori di rischio notevoli.

Altre considerazioni in merito alla salvaguardia della sicurezza e della salute nelle PMI

La salvaguardia e la sicurezza della salute nelle PMI riguarda anche il noleggio dei macchinari pesanti, per le quali bisogna rilasciare un documento -il quale rimarrà in archiviazione agli atti- che confermi il buono stato del macchinario e le avvenute manutenzioni previste per il suo corretto funzionamento, preservando così la salvaguardia dei lavoratori che lo utilizzeranno e che sono dotati di patentino ufficiale o di certificazione per farlo.

Le novità che sono state introdotte in merito alla salvaguardia e alla sicurezza della salute nelle PMI servono a minimizzare i fattori di rischio che portano ogni giorno, sia in Italia che in Europa a registrare un elevato numero di incidenti e di infortuni sul lavoro.

Spesso le PMI però devono scontarsi con una mancanza di risorse, soprattutto in termini finanziari, per mettersi in pari con le nuove normative vigenti, mettendo anche da parte l’importanza della creazione di una cultura sulla sicurezza favorendo, invece, la produzione.

Quest’attitudine, però, non porterà mai ad uno stato di sviluppo delle PMI in quanto, a causa della mancata ottemperanza delle norme di sicurezza e in caso di incidenti, spesso le spese che riguardano i risarcimento o le sanzioni potrebbero portare ad una chiusura dell’attività e a un danno per la comunità in quanto, un membro, si è infortunato o ha perso la vita.

Si rivela essenziale, dunque, promuovere la sensibilizzazione delle PMI in merito a tali temi, facendo in modo che queste ultime possano investire nella prevenzione e nella sicurezza per i propri dipendenti.

RSPP Esterno: Vantaggi e Responsabilità

L’RSPP esterno è ormai una delle figure professionali più richieste nell’ambito della realtà dell’impresa italiana: tale figura deve avere requisiti specifici e si riveste di responsabilità rilevanti che riguardano la sicurezza sul lavoro sia nella prevenzione che nella protezione.

Si tratta di figure professionali generalmente esterne alle aziende che si occupano di fornire consulenze specifiche, caso per caso, in merito alla valutazione dei rischi e ai fattori di prevenzione dei rischi sul lavoro, determinando le misure cautelative fondamentali applicabili all’interno del contesto di lavoro di riferimento.

Una figura come quella dell’RSPP esterno è molto ricercata attualmente poiché le normative di sicurezza sono particolarmente importanti per salvaguardare le condizioni lavorative dei dipendenti italiani, ma la funzione di questa figura professionale non si limita a fornire le proprie consulenze alle aziende ma anche a strutture pubbliche quali enti locali, enti pubblici, o edifici scolastici, in maniera tale da garantire all’interno di ogni contesto le misure di sicurezza e di prevenzione adeguate.

Per questo oggi molte realtà sono in prima linea per fornire questo tipo di consulenza e in ottemperanza delle disposizioni di legge vigenti. Net Srl, nota agenzia di sicurezza sul lavoro a Torino è in prima linea nel fornire alle realtà locali una consulenza per RSPP esterno a Torino anche per la stesura dei piani operativi di sicurezza a Torino.

Cosa fa un RSPP esterno e come fornisce aiuto alle aziende

L’RSPP esterno è, secondo acronimo, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ed è oggi una delle figure più richieste all’interno del contesto imprenditoriale italiano perché è in prima linea insieme ad una serie di altre figure, per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro.

Può fornire una protezione tecnica, scientifica o ingegneristica oppure potrebbe fornire consulenze anche sulla sicurezza ambientale: l’RSPP esterno è dunque una figura multidisciplinare che fa riferimento a vari campi di specializzazione per operare il base al contesto di operatività delle aziende e per fornire consulenze mirate.

All’RSPP esterno si legano tutti i fattori legati alla sicurezza e al lavoro delle aziende, le quali scelgono tale figura professionale in base al contesto di riferimento per ottenere numerosi vantaggi nell’operatività futura e per garantire la sicurezza dei propri dipendenti secondo le norme vigenti di riferimento.

I datori di lavoro, devono necessariamente predisporre una valutazione dei fattori di rischio e l’elaborazione di una serie misure di prevenzioni adeguate, per questo si avvalgono della figura dell’RSPP esterno che possa verificare gli indici di sicurezza aziendali e le misure preventive da adottare.

La nomina di un RSPP esterno è comunque obbligatoria per le aziende, e il datore di lavoro è tenuto in prima persona ad acquisire consapevolezza e a formarsi in tal senso: pena specifiche sanzioni che potrebbero andare dall’arresto fino al pagamento di multe parecchio salate.

Altre considerazioni in riferimento alla figura dell’RSPP esterno

Per diventare RSPP esterno bisogna seguire, principalmente, un corso per il conseguimento del titolo, accedendo ad un corso come coordinatore per la sicurezza, sia in fase di progettazione che di esecuzione.

La figura dell’RSPP esterno è regolarmente disciplinata, nell’ottemperanza delle proprie funzioni, anche D.lgs.81/2008 il quale ne determina compiti, doveri, definizioni e caratteristiche.

L’RSPP esterno, secondo norma di legge, rientra all’interno di quell’insieme di persone e mezzi precipui a soddisfare i requisiti di prevenzione e di protezione della sicurezza sul lavoro: i requisiti professionali di questa figura sono indicati nell’articolo 32 del suddetto decreto e viene nominato dal datore di lavoro.

Tra i requisiti e i doveri fondamentali dell’RSPP esterno ci sono le conoscenze adeguate per coordinare tutti gli interventi di valutazione e della messa in campo di tutte le misure preventive e di protezione per il lavoro all’interno dei contesti aziendali che hanno richiesto la sua consulenza.

L’RSPP esterno, tuttavia, non lavora da solo: accanto a lui e in accordo con la sua nomina dev’essere designata anche un’altra figura, ovvero l’addetto al servizio di prevenzione e protezione, il quale in virtù dei suoi requisiti professionali lo aiuterà nella disposizione delle scelte preventive.

La figura dell’RSPP esterno non solo deve aver superato il corso come coordinatore di sicurezza, ma deve anche aggiornarsi in merito ogni 5 anni. I rischi per cui viene formata tale figura, a parte gli approfondimenti per il campo specialistico di riferimento, sono di tipo gestionale, psicologico, sociale e organizzativo.

Nello specifico, nel suo servizio di consulenza, l’RSPP esterno fornisce pareri di sicurezza ai datori di lavoro dell’azienda e può stilare in prima persona sia i piani di sicurezza che i piani di ordinamento relativi all’azienda, può consultarsi sulla salute e sulla sicurezza visitando l’ambiente di lavoro e operare per la formazione dei lavoratori rilasciando informazioni sui rischi sulla salute e sui processi di evacuazione in caso di emergenza.

Egli ha l’obbligo finale, dunque, di valutare i fattori di rischio e ad elaborare tutte le misure di prevenzione o di protezione in base a tali rischi ed è una figura preziosa per le aziende, anche in virtù del rischio di infortuni o della protezione della salute dei dipendenti.

Valutazioni di Rischio Chimico: Procedure e Normative

La valutazione del rischio chimico nelle aziende è fondamentale in tutte le realtà d’impresa e dev’essere considerata come obbligo, soprattutto quando le aziende durante il loro lavoro o durante le fasi di produzione, devono utilizzare determinate sostanze per condurre le proprie attività.

Si tratta principalmente dell’utilizzo di agenti chimici pericolosi sia dal punto di vista chimico che tossicologico: all’interno di queste categorie infatti vengono inserite sostanze infiammabili, irritanti, corrosive, cancerogene ed esplosive che hanno un impatto negativo sulla salute dei lavoratori, soprattutto se esposti all’utilizzo di tali materiali senza gli opportuni sistemi di sicurezza.

Tali sostanze potrebbero avere anche un impatto ambientale molto forte, proprio per questo tra gli indici di valutazione vengono considerate anche le ripercussioni sull’ambiente nonché la stima delle eventuali emissioni in atmosfera a seguito del loro utilizzo.

In questo caso, ogni dirigente deve effettuare un’attenta analisi delle valutazioni per il rischio chimico nell’ottemperanza delle attività aziendali: per questo oggi realtà a Torino come Net Srl che si occupano di sicurezza e medicina del lavoro a Torino forniscono servizi di consulenza necessari a effettuare le valutazioni rischio sul lavoro Torino e ad aiutare i direttori responsabili a stilare il DVR il documento di valutazione di rischio a Torino al fine di dichiarare quali sono i possibili rischi che sussistono all’interno dell’azienda per la salute dei dipendenti nell’utilizzo di sostanze chimiche dannose.

La normativa vigente sulle valutazioni del rischio chimico

Le valutazioni del rischio chimico non possono prescindere dall’ottemperanza di alcune norme valutative di base che richiamano al rinvenimento di tutte le possibili categorie di pericolosità legate all’utilizzo di agenti chimici all’interno delle aziende, al fine di elaborare anche specifici programmi di prevenzione e per disporre l’utilizzo di mezzi di protezione adeguati.

All’interno della normativa vigente esiste uno specifico allegato che riporta tutti i valori limite di esposizione professionale e di esposizione di tipo biologico -per l’ambiente- rispetto alle sostanze pericolose, per fare in modo che le stime possano essere effettuate in base a dei valori certi che possano contribuire a proteggere la salute dei dipendenti durante il loro lavoro e per fare in modo che questi ultimi non subiscano dei danni significativi.

Le soglie di esposizione sono calcolate anche in base al tempo di esposizione alla sostanza: ogni distinta è calcolata in base ad un’esposizione a breve termine -15 minuti- o continuativa -sulle 8 ore- oppure valori non superabili neanche a seguito di un secondo.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di passare al vaglio la presenza degli agenti chimici all’interno della sua azienda tenendo in considerazione l’indice di pericolosità di questi ultimi anche in base alla scheda di sicurezza allegata in descrizione di uno specifico agente fisico presente non solo all’interno dei materiali che vengono prodotti ma anche di quelli che vengono forniti da ambienti esterni.

Sulle sostanze di tipologia intermedia, ossia quelle derivate dal lavoro dell’azienda e dalla possibile unione di più sostanze dannose, bisogna invece effettuare uno studio specifico caso per caso, e valutare quali sono i possibili rischi stilando una scheda di valutazione apposita.

Sono considerati, poi, il livello, il modo e le circostanze in cui viene svolto il lavoro durante l’esposizione di questi agenti per considerare, sempre più approfonditamente, tutti i parametri e le esposizioni di rischio: se il livello indica il grado di esposizione, il modo e le circostanze determinano la tipologia di quest’ultima in base all’utilizzo del prodotto, ad esempio se diluito in acqua o se vengono utilizzati strumenti di protezione e di sicurezza adeguati.

Altre procedure in merito alla valutazione del rischio chimico

La valutazione dei rischi mira a degli obiettivi di miglioramento dell’utilizzo delle sostanze dannose, considerando anche se le misure preventive di protezione utilizzate fino a quel momento all’interno dell’azienda siano state efficaci nel lungo termine e se val la pena modificare qualcosa in virtù di quanto emerso dalle ultime valutazioni.

Il DVR è un documento che va aggiornato regolarmente, anche in virtù dell’ingresso di nuove sostanze da utilizzare all’interno dell’azienda e del calcolo delle misure di protezione necessarie, soprattutto quelle più comunemente utilizzate, ossia i dispositivi di protezione individuale.

Per quanto concerne, invece, le valutazioni di rischio chimico in merito alla salute ambientale, ad essere soggetto di valutazione sarà l’aria circostante nella quale verrà stimata la quantità di agenti inquinati presenti a seguito del trattamento delle sostanze interessate.

Il datore di lavoro dunque non solo dovrà dichiarare quali sono i fattori di rischio legati all’utilizzo delle sostanze chimiche all’interno dell’azienda ma anche le misure che ha deciso di adottare specificamente all’interno dell’azienda includendo anche attività come la manutenzione del luogo di lavoro e la pulizia del contesto lavorativo per minimizzare i rischi dell’esposizione.

Quando si valuta il rischio bisogna infine analizzare anche le fasi di esposizione: alcune sostanze potrebbero avere un effetto sinergico ed esporre maggiormente i dipendenti a danni di una certa portata, rendendo sempre più debole la loro resistenza all’esposizione.