Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, l’amianto – in quanto sostanza tossica – è stato vietato all’interno di qualunque luogo di lavoro, dal momento che questa sostanza può essere respirata se presente nell’aria e può anche essere ingerita se sciolta nell’acqua.
Ma come si è arrivati a tutto questo? Prima che l’amianto diventasse una sostanza vietata, moltissimi lavoratori hanno messo a rischio la loro salute inalando e ingerendo particelle di amianto, prestando il loro servizio nei settori di estrazione e di lavorazione dell’amianto; questi lavoratori non sono stati gli unici ad essere esposti a questo pericolo, in quanto l’amianto poteva essere respirato anche durante la vita non strettamente lavorativa, venendo a contatto con materiali che presentavano particelle di amianto. Inoltre, anche se è vero che ormai la sostanza dell’amianto è stata vietata per qualunque utilizzo, rimane altrettanto vero che ancora oggi abbiamo (purtroppo) la possibilità e il rischio di entrare a contatto con questa sostanza tossica, a causa dell’esistenza di prodotti che ancora non sono stati né sostituiti né smaltiti correttamente.
Ma da cosa dipende la pericolosità dell’amianto? In buona sostanza, dipende dalle dimensioni del diametro e della lunghezza delle sue particelle: le più pericolose sono quelle più piccole, contraddistinte da un diametro di 0,015 millimetri e da una lunghezza che va dai 0,8 ai 0,2 millimetri, le quali sono definite respirabili e possono penetrare all’interno delle vie respiratorie; le particelle più grandi, invece, sono considerate meno pericolose, dal momento che non riescono a penetrare all’interno delle vie respiratorie e si fermano nelle vie aeree superiori, cioè il naso e la trachea.
Prima di capire che cosa comporta l’esposizione all’amianto sulla nostra salute, capiamo nel dettaglio che cosa sia l’amianto nel prossimo paragrafo.
Che cosa è l’amianto
Prima di definire l’amianto come sostanza tossica, è necessario comprendere come si sia arrivati a questa definizione. L’amianto è una sostanza formata dall’insieme di minerali naturali fibrosi, i quali a loro volta sono composti da sostanze cosiddette silicati, unite a vari metalli (come il ferro, l’alluminio, il calcio e via dicendo).
Il termine amianto deriva dal greco amiantos, che significa incorruttibile; sempre dal greco deriva anche l’altro modo con cui ci si riferisce all’amianto, cioè asbesto, il cui termine derivante greco asbestos significa inestinguibile: sono proprio queste le due caratteristiche dell’amianto che lo hanno portato ad essere così incredibilmente diffuso ed utilizzato, la sua incorruttibilità e la sua inestinguibilità. Le particelle di amianto, infatti, sono famose per la loro flessibilità e la loro leggerezza, che conferisce alla sostanza una particolare resistenza al fuoco, al calore e alle varie sostanze chimiche: queste ulteriori caratteristiche hanno influito molto sull’utilizzo spasmodico che si è fatto di questa sostanza, soprattutto per quello che riguarda il settore delle costruzioni.
Per mezzo dell’amianto, infatti, per anni sono stati costruiti e realizzati materiali di copertura e di pavimentazione (cioè soffitti e pavimenti), materiali di isolamento termico, tute destinate all’utilizzo degli operai, tubi per il deposito o il passaggio dell’acqua e così via. Tutto questo è durato fino al 1994, anno in cui la Legge n. 257 ne ha vietato l’estrazione, il commercio e la produzione: da questo momento in poi, il nostro paese, il quale era uno dei più grandi e più famosi produttori di amianto, ha conosciuto una evoluzione mai vista prima.
Quali sono gli effetti dell’esposizione all’amianto sulla salute
Dal 1994, molti sono stati gli studi e i progetti portati avanti per quanto riguarda il rapporto tra l’esposizione all’amianto e la sicurezza sul lavoro: quelli principali hanno riguardato gli effetti di questa esposizione sulla salute dei lavoratori esposti a questa sostanza.
Come abbiamo detto, le particelle responsabili di eventuali effetti sulla salute sono quelle respirabili, cioè le più piccole, che possono penetrare nelle vie respiratorie più profonde, causando infiammazione e ispessimento delle pareti respiratorie, che portano ad una fibrosi polmonare: questa fibrosi limita notevolmente le capacità respiratorie, tramutandosi in condizioni come l’enfisema, la pleurite e l’insufficienza respiratoria; tutto questo può dare vita a tumori di diversa tipologia, tra cui menzioniamo i più diffusi, cioè quelli legati ai polmoni.
Per questo motivo, nel corso degli anni, è stato effettuato un gran numero di valutazione dei rischi e sono stati progettati altrettanti piani generali di sicurezza, al fine di contrastare tutte queste condizioni patologiche derivanti dall’esposizione all’amianto e che manifestano i seguenti sintomi:
- dispnea, cioè un affaticamento a respirare, sia a riposo sia dopo uno sforzo fisico;
- dolore al torace;
- in ultimo, come dicevamo, insufficienza respiratoria e anche cardiaca.
Tutti questi sintomi devono essere trattati tempestivamente, dopo aver ottenuto una diagnosi di questa condizione: la terapia, purtroppo, non consente di eliminare le patologie derivanti dall’esposizione all’amianto, ma consente di non aggravare i sintomi già presenti e di rallentare l’avanzamento della patologia. In questo senso, funzionano tutti i medicinali che hanno come funzione quella di migliorare le capacità respiratorie (ciò i bronco-dilatatori) e funzionano anche i vari vaccini anti-influenzali, che tengono lontane la varie infezioni polmonari. In ultimo, è necessario non entrare più a contatto con le particelle di amianto e smettere di fumare (qualora si tratti di un paziente fumatore).