Il 19 aprile 2022, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (meglio conosciuto attraverso il suo acronimo INAIL) ha pubblicato un documento, dal titolo “”Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche””. In questo documento, vengono analizzati tutti i vari rischi biologici nelle attività, appunto, agro-zootecniche e sono state raccolte la normativa, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione sul lavoro di questo settore.
Nel dettaglio, questo documento è suddiviso in diverse sezioni.
- La prima è una sezione generale, che riguarda la normativa in vigore per quanto riguarda la tematica della salute sul luogo di lavoro e in cui vengono presentati i concetti di pericolo, di rischio e di danno insieme alla valutazione dei rischi.
- A seguire, vi è una sezione tecnica, all’interno della quale vengono elencate e presentate le misure di prevenzione e di protezione che devono essere applicate durante le varie attività. In questa sezione, si trova anche la descrizione delle caratteristiche degli agenti biologici più reperibili nell’ambito agro-zootecnico e degli effetti di questi ultimi sulla salute del lavoratore.
- Seguono, in ultimo, diverse schede in cui vengono descritti tutti i singoli rischi derivanti dalle singole attività di questo settore, come per esempio gli allevamenti, la serricoltura, l’apicoltura, la selvicoltura e così via.
La pubblicazione di questo documento da parte dell’INAIL, quindi, ha come obbiettivo principale quello di fornire tutte le informazioni necessarie sulle misure di prevenzione e di protezione strettamente legate al rischio per la salute dei lavoratori del settore agro-zootecnico; in altre parole, lo scopo di questo documento è quello di limitare il più possibile l’eventualità di possibili infortuni e di possibili malattie professionali di questo settore.
Infortuni nel settore agricolo: numeri, cause e motivazioni
La pubblicazione di questo documento è diventata necessaria con il passare del tempo: nei soli primi dieci mesi del 2021, infatti, solo nel settore agro-zootecnico si sono registrati 22766 infortuni, 7541 nuove denunce per l’insorgere di malattie professionali e 112 denunce di casi mortali. Le percentuali hanno subito una crescita verticale e, anche per questo motivo, l’INAIL (in collaborazione con il DIMEILA, cioè il Dipartimento di Medicina Epidemiologica e Igiene del Lavoro Ambientale) si è occupata di progettare e di redigere questo documento scritto.
Le motivazioni e le cause di questo fenomeno in crescita sono molteplici e tutte diverse.
- In molti casi, le varie attività vengono svolte utilizzando macchine e attrezzature prive dei requisiti essenziali di sicurezza e salute sul lavoro.
- Le condizioni igienico-sanitarie, inoltre, sono tendenzialmente precarie, anche a causa del contatto con i fluidi biologici di origine animale.
- Gli ambienti e i processi lavorativi non sono di facile standardizzazione.
- L’età media dei lavoratori di questo settore è spesso molto elevata, specialmente nelle aziende a conduzione familiare; l’arruolamento di nuove figure lavorative, inoltre, spesso non è regolare e queste nuove figure in moltissimi casi non sono né formate né addestrate a dovere per eseguire questa tipologia di mansione.
- Ultimo, ma non per importanza, bisogna tenere in considerazione anche il fatto che i lavoratori agricoli sono spesso esposti a costanti e continui agenti biologici (fatta eccezione per il settore zootecnico).
Tutti questi fattori fanno in modo che i rischi siano molto alti per i lavoratori del settore agro-zootecnico, che molto spesso non sono nemmeno a conoscenza dei pericoli che corrono ogni giorno: manca infatti, nella maggior parte dei casi, una formazione adeguata, che fornisca agli operatori tutte le informazioni necessarie per quanto riguarda il tema della medicina sul lavoro e per quanto riguarda la valutazione rischio.
Le indicazioni operative
All’interno del settore agro-zootecnico, è di fondamentale importanza adottare determinate procedure standardizzate, che tutti i lavoratori devono conoscere e che devono riguardare anche il corretto uso di tutti gli strumenti e di tutti i materiali necessari.
Oltre a questo, deve essere prestata particolare attenzione anche a tutta un’altra serie di fattori, che potremmo suddividere in fattori comportamentali e in fattori ambientali.
Per quanto riguarda i fattori comportamentali, le norme da seguire sono le seguenti: i colori delle divise devono essere chiari, per poter individuare meglio il vettore; queste stesse divise non devono lasciare parti del corpo scoperte e, quindi, le scarpe devono essere chiuse, i pantaloni devono essere lunghi così come le maniche delle maglie e si raccomanda anche l’utilizzo di un cappello per ripararsi dal sole nelle ore più calde; in ultimo, è assolutamente sconsigliato addentrarsi nelle zone in cui l’erba è più alta, ma si dovrebbe camminare solamente al centro dei vari sentieri.
I fattori ambientali, invece, includono le seguenti norme: è necessario utilizzare repellenti contro gli insetti; devono essere intensificate le attività di igiene ambientale; inoltre, risulta necessaria anche l’installazione di barriere meccaniche, come per esempio zanzariere (che proteggano i lavoratori dalle varie punture di insetti) e impianti di condizionamento per fare in modo che l’aria respirata dai lavoratori non sia mai nociva.