In tema di sicurezza sul lavoro, i fattori di rischio nella lavorazione dei metalli sono fondamentali. Per questo i piani generali di sicurezza dell’industria metalmeccanica devono essere particolarmente accurati. Cominciamo col dire che per industria metalmeccanica intendiamo quel settore che si occupa della lavorazione e della produzione di oggetti in metallo. Indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa, conoscere e approfondire tutti i rischi legati a questo tipo di lavorazioni permette di attuare, come richiede la legge, norme di prevenzione e tutela dei lavoratori che siano efficaci. All’interno dell’industria metalmeccanica vi sono diverse sottocategorie, che si distinguono in base alla destinazione di macchinari o impianti prodotti: produzione di impianti industriali, macchinari da costruzione, carpenteria metallica, etc…
Principali rischi per le industrie metalmeccaniche
Il testo unico sulla sicurezza del lavoro, cioè il D.lgs 81/08 obbliga tutte le imprese di qualsiasi settore alla stesura del Documento di Valutazione Rischi (in sigla DVR). Si tratta di un testo che viene elaborato dal datore di lavoro, in collaborazione con professionisti come quelli di Net Srl, che è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione , nonché con l’intervento del medico competente.
Nel DVR vi è l’obbligo di individuare tutti i rischi legati al tipo di lavoro svolto, sia legati ai macchinari, sia all’uso di particolari sostanze, sia legati all’ambiente stesso. Inoltre, deve elencare le misure concrete per prevenire tali rischi, cercando di eliminarli.
Nelle industrie metalmeccaniche i principali rischi sono sicuramente legati all’utilizzo di macchinari complessi che possono produrre schegge, residui chimici, fumi, o procurare incidenti al lavoratore in caso di malfunzionamento. A ciò si devono aggiungere i rischi legati all’esposizione a fumi e gas prodotti dalla saldatura, dai vapori di oli, dall’esposizione a solventi e vernici che incidono sulla respirazione.
Un altro evidente fattore di rischio è il rumore, che in un’officina meccanica è sempre presente. Oltre a danneggiare l’udito, impedisce di sentire gli avvertimenti di pericolo da parte dei colleghi o i segnali di allarme.
Ancora, valutati attentamente i rischi da sovraccarico biomeccanico, dovuti a movimenti ripetitivi o al sollevamento di carichi pesanti. A questo proposito, se in azienda si usano muletti e gru per spostare pesi, andranno valutati i relativi rischi nel loro uso. Uso ed eventuale malfunzionamento, magari causa scarsa manutenzione o per manomissioni. Un altro elemento importante di rischio deriva dall’uso improprio dei dispositivi di protezione individuale, perché erroneamente ritenuti scomodi.
Possiamo quindi suddividere i fattori di rischio in meccanici, fisici, chimico-biologici. All’interno del DVR, dunque, tutti questi rischi andranno individuati, coinvolgendo i lavoratori nell’analisi, ed elencati per andare ad indicare le soluzioni, sia con l’utilizzo di dispositivi di protezione collettiva che di dispositivi di protezione individuale, che riducano il più possibile il rischio, fino ad eliminarlo.
Formazione e dispositivi di protezione
Ridurre o eliminare gli infortuni sul lavoro è l’obiettivo del DVR, ma si ottiene realmente solo se, dopo aver adottato i dispositivi di protezione individuale e collettiva, i lavoratori sono formati adeguatamente alla conoscenza dei rischi, all’uso corretto di macchinari, dispositivi di sicurezza e al corretto comportamento nell’emergenza. Quali sono i più importanti DPI che possono proteggere e tutelare la salute del lavoratore? Vediamo di analizzarli a seconda del rischio che si corre. Indubbiamente, per ridurre rischi meccanici, termici, fisici o chimici, uno dei Dpi più importanti da utilizzare sono i guanti di protezione. La stessa funzione la svolgono tute da lavoro e scarpe anti infortunistiche, che ad esempio proteggono i piedi nel caso di caduta di oggetti pesanti. Per quanto riguarda il rischio chimico e biologico, con la pandemia abbiamo scoperto l’importanza delle mascherine, ma nel caso delle saldature anche delle maschere protettive, nonché di maschere dotate di filtri e respiratori per proteggersi da esalazioni e fumi, in caso di attività come sabbiatura, smerigliatura o cromatura.
A questi DPI possiamo aggiungere gli occhiali protettivi per quelle lavorazioni che sprigionano una luce particolarmente intensa o vi è il rischio che schegge di materiale possano ferire gli occhi. Il rischio rumore è ridotto con l’adozione di dispositivi otoprotettori, come cuffie e auricolari, necessari per chi lavora in ambiento in cui la rumorosità è elevata. Essi proteggono da eventuali danni all’udito abbattendo la quantità di decibel in eccesso rispetto al limite previsto dalla normativa.
L’uso di questi dispositivi di protezione deve essere accompagnato da una seria formazione degli addetti sul corretto utilizzo e la loro manutenzione. Non solo, ma i lavoratori hanno l’obbligo di segnalarne il malfunzionamento od eventuali difetti. Occorre che siano sostituiti periodicamente secondo quanto previsto dalle istruzioni di ciascun DPI. Nel settore metalmeccanico, inoltre, per molti di questi rischi, è richiesta dalle leggi in materia la Sorveglianza Sanitaria obbligatoria dei lavoratori. Si tratta di visite periodiche per controllare lo stato di salute dei lavoratori. Tali visite sono stabilite dal Medico Competente, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione dell’impresa o del professionista esterno cui l’impresa si affida, in base ai rischi rilevati nel DVR e ai profili dei lavoratori.