Con il termine inglese “Near miss” si vuol definire letteralmente “mancato sinistro” o “mancato incidente” ed in particolare riguarda un qualsiasi evento che sul posto di lavoro potrebbe generare un incidente o infortunio e quindi un danno per la salute del lavoratore. Dunque, il mancato infortunio è essenzialmente quello che si viene a determinare in situazioni improvvise ma senza conseguenze negative.
La norma UNI ISO 45001:2018 identifica come infortunio mancato, un incidente che non abbia causato lesioni o malattie, ma che possiede tutte le caratteristiche per essere considerata una situazione potenzialmente a rischio. Stando a quanto detto, sia l’analisi che la risoluzione dei potenziali rischi emersi dai near miss possono essere usati come potenziali dati per la prevenzione e la protezione dei lavoratori da aggiungere alle strategie di valutazione dei rischi.
È proprio su queste tematiche che l’Inail ha realizzato un documento dal titolo “Gestione degli incidenti procedura per la segnalazione dei Near Miss”, con l’obiettivo di incrementare la cultura della sicurezza nelle aziende. Scopriamo insieme, nel dettaglio, quali potrebbero essere le cause che determinano il verificarsi di tali eventi.
Quali sono le cause di un Near miss?
I fattori scatenanti che danno origine ai mancati infortuni possono essere vari e di natura diversa. Nel dettaglio, si possono distinguere tre categorie, ovvero:
- Fattori legati alla gestione manageriale: mancato rispetto delle prescrizioni o procedure di lavoro;
- Fattori legati all’organizzazione aziendale: causati da comportamenti pericolosi;
- Fattori di natura immediata: sono determinati da carenze strutturali, tecniche e organizzative.
Per capire meglio da cosa può essere determinato un mancato infortunio, consideriamo un near miss nel campo dell’edilizia. Consideriamo un lavoratore che opera in altezza, ad esempio su un’impalcatura. Quest’ultimo durante la sua attività lavorativa, poggia un attrezzo su un piano di lavoro privo di protezione per la caduta. L’attrezzo in questione finisce per cadere accidentalmente dall’impalcatura ma, fortunatamente, non reca danni gravi ai lavoratori presenti. Questo è ciò che viene definito un mancato infortunio, perchè in circostanze più spiacevoli avrebbe potuto causare conseguenze ben più gravi se non addirittura letali.
Ovviamente, il campo dell’edilizia è solo un esempio dei tanti possibili settori in cui si potrebbe verificare un near miss. Purtroppo, i mancati incidenti sono all’ordine del giorno e possono accadere anche in ambienti e cantieri ritenuti a norma.
Mancato incidente: come gestirlo
Un mancato incidente può mettere in luce criticità improvvise sul posto di lavoro, in base a fattori di tipo organizzativo, comportamentale e tecnico. Sapere in cosa consistono i near miss permette di individuare le linee di azione da adottare per prevenire o ridurre gli infortuni sul lavoro, cercando così di evitare che tali situazioni possano ripresentarsi.
La procedura di segnalazione e analisi degli infortuni mancati avviene su base volontaria. La segnalazione è un obbligo del lavoratore, anche se il Testo Unico non prevede alcuna sanzione in caso di mancate segnalazioni, tuttavia ricordiamo che l‘articolo 20, comma 1, lettera e, sancisce che i lavoratori devono segnalare […] qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengono a conoscenza.
Pertanto, si tratta di un documento che serve a registrare e comunicare gli incidenti non dannosi con l’obiettivo di:
- Raccogliere, analizzare e verificare gli incidenti sul posto di lavoro che riguardano il personale, gli appaltatori e gli strumenti, su cui l’azienda risponde in maniera giuridica con modulistica appropriata;
- Valutare le situazioni di non conformità o criticità organizzative, tecniche e comportamenti che posso causare un possibile incidente sul posto di lavoro;
- Garantire un’adeguata segnalazione con tempi di risposta brevi sia nella fase iniziale che in quella finale della segnalazione;
- Individuare e applicare le giuste misure preventive.
Attraverso questo documento sarà possibile evidenziare le caratteristiche dell’evento potenzialmente dannoso. Gli elementi importanti da inserire all’interno di tale modulo sono: nome dell’azienda, dove si è verificato il mancato infortunio; la data e l’ora; la descrizione dell’evento e il potenziale rischio; le possibili cause e soluzioni. Per rendere effettivo il documento e assicurarsi che il mancato incidente possa non verificarsi più, è necessaria la partecipazione di tutte le componenti dell’impresa, affinché si possa avere dei feedback tempestivi e una condivisione delle problematiche.
Soggetti coinvolti nella gestione del near miss
Le figure coinvolte nella gestione del near miss possono essere suddivise in alcune categorie, che sono:
- SCI cioè soggetto coinvolto nell’incidente, che può essere un dipendente dell’azienda o della ditta appaltatrice oppure un qualsiasi soggetto che in quel momento si trovava in prossimità del luogo dove è avvenuto il mancato infortunio;
- LESI cioè il lavoratore che effettua la segnalazione che può essere il soggetto coinvolto o meno;
- GRI- gruppo risoluzione incidenti suddiviso, a seconda del reparto coinvolto, da risorse umane (RU) e/o dirigente, da ufficio acquisti (UA) e ufficio tecnico (UT). Si occupa di valutare la risoluzione degli incidenti qualora il GRTVI non sia stato in grado di risolvere l’incidente in reparto e, conseguentemente, verifica la concreta efficacia delle soluzioni adottate;
- GRTVI – gruppo di ricezione, trasmissione, valutazione degli incidenti: è composto da RSPP, RLS, preposto/dirigente e CSE nel caso di cantieri. Riceve la segnalazione dell’incidente, valuta e adotta le necessarie misure correttive;
- DL – datore di lavoro: riceve le comunicazioni da parte del GRI e verifica l’efficacia delle soluzioni da adottare nel caso di incidente non risolvibile in reparto;
- Incaricato: soggetto che non fa parte del GRTVI, riceve la segnalazione dal LESI e la comunica al GRTVI stesso, provvedendo poi alla registrazione e archiviazione dei documenti.